“Il mio nome è Alexander Skarsgard, e credo che migliori quando i genitori iniziano a vivere dando un esempio, dobbiamo insegnare ai nostri figli, non solo attraverso le nostre parole ma anche attraverso le nostre azioni, che ogni singolo essere umano ha lo stesso valore, e che fare il prepotente con qualcuno o forzare la società a discriminare qualcuno perché ha un diverso orientamento sessuale è inaccettabile. Non ho ancora dei figli, ma il giorno in cui li avrò, mi assicurerò che, prima che inizino a camminare, prima che inizino anche a strisciare, lo sappiano, e spero che voi facciate lo stesso. Migliora.”
Kristin racconta una storia. Dice che stava attraversando la morte di molti amici e di suo padre. Era a New York e si ammalò, la peggiore influenza della sua vita, era sola, voleva tornare a casa, avere qualcosa di familiare. Aveva voglia di suicidarsi, era andata all’aeroporto per tornare a casa, ma poi tornò in albergo, anche se non aveva soldi, era il periodo più basso della sua vita, si addormentò e poi uscì per andare a mangiare, e vide la cosa più bella: New York innevata (sembrava Narnia), e pensò di essere fortunata di poter vedere quello spettacolo. Fotografò il paesaggio e tenne la foto vicino al suo letto. “Migliora”
Alan Ball dice che è stato vittima di bullismo perché era intelligente, dice che se non fosse stato differente non avrebbe fatto ciò che ha fatto. I bulli sono coloro che ti fanno sentire male per sentirsi bene.
Rutina dice sappiamo che il bullismo fa schifo, e anche il liceo. Ma migliora. Dice di ricordarsi che siamo perfetti, e che crede in noi.
Nelsan dice che era strano nella sua famiglia, e più avanti nella famiglia ha imparato ad abbracciare le sue differenze, perché l’hanno reso bellissimo, e “l’essere diverso” la reso bellissimo.
Britt Morgan racconta una storia, dice di sapere come si sentono i ragazzi vittime di bullismo, aveva una severa scoliosi, e doveva camminare in modo strano, e ricorda che era sempre presa in giro. Non c’è un sentimento di solitudine più forte di quando ti prendono in giro perché sei diverso. Non importa la tua razza, o il tuo oriantamento sessuale o come sei fisicamente, qualsiasi cosa ti renda diversa, va bene essere chi sei, e sa come ti fa sentire vuoto, solo e arrabbiato quando ti prendono in giro. Lei è stata fortunata perché ha trovato degli adulti che l’hanno aiutata. Dice che ora che è cresciuta dice che ha capito che quella sofferenza ti fa diventare chi sei. E dice che migliora tanto.