Alexander Skarsgard sarà sulla copertina del numero di giugno-luglio di “Interview Magazine”. Questo è quello che si legge dal comunicato stampa:
“Alexander Skarsgard parla con Win Butler in “Interview Magazine”, discute di come seleziona i suoi ruoli e del suo nervosismo.
Per la star di “True Blood” Alexander Skarsgård, che interpreta un vampiro formidabile nella fortunata serie dell’HBO, non significa che lui ha sposato l’idea di essere sempre un “non-morto”.
“Mi inviano un sacco di script in cui fondamentalmente mi vogliono in ruoli alla Eric ‘True Blood’, ma solo in un film con un nome differente”. Ha detto l’attore al suo intervistatore, Win Butler, il cantante degli “Arcade Fire” nell’ultimo numero della rivista “Interview” .
“Questo non è interessante per me. Non voglio interpretare un personaggio che ho interpretato per quattro anni in uno show televisivo, modificarne il nome, rendendolo uno zombie, invece di un vampiro.”
Alexander ha spiegato che per lui, i ruoli che trova interessanti sono quelli che rappresentano un sfaccettatura della sua personalità.
“In un modo bizzarro, ho sempre interpretato me stesso, semplicemente attraverso differenti immagini. Se leggo una sceneggiatura e non mi connetto con il personaggio, se non riesco a trovare il personaggio sulla pagina nella mia anima, allora io non sarò in grado di fare un buon lavoro.”
Ma per lo stesso motivo, però, Skarsgård ammette che gli vengono un po’ i brividi quando i fan – ed i potenziali registi – confondono la sua personalità con quella del suo personaggio sullo schermo.
“La cosa che ritengo di sentire come un potenziale problema è tu diventi quel personaggio, che nell’industria (del cinema), le genta lo associa strettamente con chi sei e cosa fai”
La personalità da “cattivo ragazzo misterioso” ha il potenziale di chiuderlo a chiave in alcuni ruoli piuttosto prevedibili, ha spiegato, quando è davvero snervante quando si cerca il progetto successivo, quello è il “Fan**lo al denaro”
“Ci deve essere qualcosa di nuovo, qualcosa di fresco,” ha detto. “Voglio essere quasi intimidito quando intraprendo un viaggio. Non direi che sia una paura, ma sono un po’ nervoso all’inizio, quando ciò accade, e mi piace questa sensazione.
“Questo mi stimola un sacco.”